martedì 1 settembre 2015

Wall Collage

Non accade frequentemente in Italia di trovarsi di fronte a pareti del genere. Siamo abituati al singolo quadro a testata del letto o ad affiancare in maniera più discreta rappresentazioni della stessa serie. Il wall collage definisce, invece, l'intera casa ed è quindi da utilizzare con moderazione. In particolare permette la maggior caratterizzazione di ambienti piuttosto puliti. A mio parere rischia, quindi, di sovraccaricare una stanza già ricca di elementi. Tra le altre cose è utile tenere conto di alcuni limiti: scegliere di decorare una o al massimo due pareti con questa tecnica implica, quasi sempre, la rinuncia ad appendere sparuti quadri qua e là per evitare l' "effetto pinacoteca". Si tratta di una vera e propria composizione perciò è utile fare alcune prove su un piano prima di passare al martello, senza pero' avere il terrore di sbagliare: spesso gli spazi sono intercambiabili e non è raro che si cambi idea perchè l'effetto sulla parete non ci soddisfa.




Ovviamente sono da valutare non solo le forme e le misure ma anche i colori delle rappresentazioni: si dovrebbe mantenere un certo equilibrio cromatico ed evitare, allo stesso tempo, di accostare quadri troppo simili. Il wall collage può essere realizzato unicamente con quadri,  unicamente con fotografie o coniugando un mix di elementi anche non raffigurativi: cornici vuote di ogni fattura,specchi,lettere. E perchè no? Persino la ripetizione della stessa stampa su tutta la parete, anche in diverse cromie, puo' avere il suo perchè. Insomma, è una tecnica che, senza strafare, permette di decorare con originalità.



venerdì 14 agosto 2015

Un croissant s'il vous plait



“Deve essere la camera di un'artista”: 
questa l'unica direttiva quando ho iniziato a progettare questa camera. Chiaramente un'idea del genere può concretizzarsi in una varietà quasi sconfinata di risultati. In questo caso, è stata la stessa camera a scegliere se stessa, a crearsi, a plasmarsi ad ogni pezzo che si aggiungeva. Certo alcune linee erano fin dall'inizio definite: un ambiente femminile ma non lezioso, ricercato ma allo stesso tempo non posticcio. Il dato originario era una stanza piuttosto grande (16 mq) con importanti stucchi, che sono stati mantenuti, pareti color paglino, pavimento in cotto e mobili che ormai avevano fatto il loro corso. Per le pareti ho scelto un colore più attuale, il greige nella sua variante tortora che, pur restando all'interno di una gamma cromatica neutra, permettesse di dare carattere alla stanza in maniera discreta. Sul cotto ho posato un parquet in laminato ad incastro (senza colla), una soluzione economica che permette di mantenere ed, eventualmente, tornare al precedente pavimento, specie se di pregio. La posa richiede un lavoro non indifferente ma l'effetto finale ripaga degli sforzi.

Da qui è partita la ricerca di un letto in stile, che non risultasse altisonante ed eccessivo, nei contovendita, nei mercatini dell'usato, in negozio o online. Sarò sincera: i prezzi lievitavano alla richiesta di mobili decapati. Mobili che, con olio di gomito e la giusta tecnica, è possibile ottenere da arredi di recupero. Ed, infatti, attraverso internet ho scovato una signora che, dovendo vendere la casa dei genitori, voleva disfarsi dei mobili: la mia scelta è ricaduta su un letto a due piazze in noce con fregi di stampo rococò, un immenso armadio veneziano di 3 metri decorato a mano, un’abat jour con colori piuttosto cupi e un delizioso carrellino portavivande di una doratura un po' imbrunita: il tutto alla ragionevolissima cifra di 300 euro. Dopo aver realizzato l’effetto decapato sulla struttura del letto, la testata è stata valorizzata da un decoupage in carta di riso delle “Stagioni” di Mucha. L’abat jour ha adesso tonalità più tenui e un diverso paralume. La splendida ribaltina è un pezzo di antiquariato scoperto in un contovendita fiorentino e anch’essa è stata svecchiata dal decapè.




In un mercatino giaceva il comodino, finemente intarsiato, e il lampadario in legno e ferro battuto, poi riverniciato. Con delle vecchie caprette da imbianchino, un piano recuperato dalle ante del vecchio armadio e mattonelle in granito avanzate dai lavori del bagno ho costruito un ulteriore piano di lavoro per il disegno e la pittura, ingentilito da una specchiera. La libreria Ikea è stata mantenuta ma affinata da tendine. Le vecchie sedie sono state schiarite, anticate e ritappezzate con una stoffa a farfalle dai toni caldi, che altro non è che una tovaglia comprata in un negozio ad una decina d'euro. Una poltrona in vimini, ormai destinata alla spazzatura, è stata imbottita della stessa stoffa a coprire le imperfezioni; le pareti sono decorate con quadri, cornici e stencil eseguito su legno avanzato dal taglio delle caprette. Non ho mai amato ingabbiare le idee in categorie prestabilite. Potrei definire lo stile di questa camera provenzale, shabby o country chic ma penso che, in realtà, essa possieda una personalità propria, pur se sfuggente e nebulosa, di classe.


Ph. Stefano Lenzi
Photo by Hey Home Interiors. Don't copy or use without permission.




mercoledì 12 agosto 2015

New York in camera

Quest’ambiente è stato ideato per un ragazzo dai gusti moderni e con il sogno, tra i tanti sogni che si hanno da ragazzi, di volare a New York. Così è nato il progetto di una camera dallo stile contemporaneo a tinte grigie e bianche, vivacizzata da colori che richiamano le luci della città.
La stanza, molto alta ma non altrettanto spaziosa, è stata visivamente “allargata” con alcune accortezze quali la disposizione in linea orizzontale dei quadri o l’uso degli specchi ad aumentare la percezione dello spazio.

          Il letto, originariamente beige, è stato riverniciato con un bianco lucido che risaltasse rispetto alla parete ridipinta di un grigio blu elegante e allo stesso tempo giovane. Sulla testiera ho montato una ex lampada da tavolo. Il quadro a cinque tele posto sul letto è stato acquistato su internet come la scrivania in vetro temperato e la lampada a sospensione in metallo con skyline della Grande Mela. Ikea sono le cornici che accolgono fotografie newyorkesi, la sedia da scrivania, la piantana e la libreria già acquistata in passato. Recuperando vecchie ante di un armadio bianco ho realizzato le mensole particolarmente valorizzate dagli specchi applicati su un sottile pannello retrostante. La dormeuse in pelle, già presente in un’altra stanza, è risultata perfettamente compatibile con lo stile scelto. A completare la camera ho ricercato tessili in tema e luci bianche a evitare che la cromia delle pareti non venisse altrimenti snaturata da un'illuminazione calda.


 


Ph. Stefano Lenzi
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